L’alfabetizzazione finanziaria: una necessità

Dati allarmanti sugli italiani

i dati relativi alle nuove generazioni fanno riflettere parecchio: i Millennials hanno una consapevolezza di base della necessità di investire il proprio denaro ma ancora sono in una condizione di diffidenza derivante anche da una scarsa conoscenza dei mezzi finanziari relativi agli investimenti che infine rappresenta una contraddizione: “voglio investire ma non lo faccio” è il senso del loro comportamento.

Diverso l’atteggiamento della “Generazione Z” che ha una maggiore propensione all’investimento ma lamenta una scarsa educazione finanziaria e ne richiede una maggiore, chiede di essere dotata di strumenti di conoscenza maggiore rispetto ai temi legati agli investimenti in modo da poter operare scelte più consapevoli e razionali. Da qui il tema enorme dell’alfabetizzazione finanziaria che risulta essere estremamente carente nel nostro Paese.

Se guardiamo indietro di qualche mese, andando all’indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani realizzata con cadenza annuale dal Centro Einaudi e da Intesa Sanpaolo, gli esiti relativi al 2017 indicano una situazione disastrosa: un campione di 540 persone adulte sottoposte al sondaggio, ha mostrato che il 66% degli intervistati ha consapevolezza dei tassi di interesse ma il 50% non ha saputo dare risposte corrette rispetto al significato di inflazione e diversificazione del rischio sugli investimenti e la maggior parte non ha conoscenza alcuna di concetti fondamentali in tema finanziario.

Gli italiani si collocano, così, in fondo alla classifica rispetto all’istruzione e conoscenza finanziaria. Chiaro, come in tutti i casi, che una mancata conoscenza espone alla facile azione di persone senza scrupoli che fanno affidamento proprio sulla non conoscenza, per dirla con un termine antipatico ma reale, sull’ignoranza in tema finanziario per mettere in atto azioni non propriamente a favore degli investitori ma certamente a vantaggio dei proponenti.

L’alfabetizzazione finanziaria

Il sapere apre sempre, in tutti gli ambiti, a scelte più corrette, consapevoli, lungimiranti mentre l’ignoranza mette le persone in mano ad altre senza scrupoli, senza mezzi di difesa. Un’altra indagine dimostra come vi sia un legame diretto tra consapevolezza, alfabetizzazione finanziaria, conoscenza, e reddito delle persone: A parità di reddito chi ha maggiore istruzione finanziaria riesce a risparmiare di più con un conseguente migliore qualità di vita.

Nello stesso modo chi ha più conoscenza ha anche maggiore predisposizione ad investire in attività finanziarie che consentano anche condizioni fiscali agevolate e sono più attenti ai mercati. Sempre dalle stesse indagini risulta che chi ha maggiore istruzione in campo finanziario ha saputo anche costruire una base economica più solida nella vita quotidiana.

Il mondo d’oggi è un Oceano pieno di squali, di lupi alla ricerca di ingenue pecorelle, soprattutto sul Web e diventa difficile per una persona resistere alle lusinghe di facili guadagni prospettati con tante sicurezza. Si tende, ovviamente, ad affidarsi a chi si ritiene ne sappia di più ma questa sorta di sottomissione in ambito finanziario porta sicuramente ad un guadagno ma da parte del proponente, spesso non della persona che a costoro si affida; questo è il frutto dell’ignoranza finanziaria, della scarsa informazione, quindi si deve comprendere che la migliore prevenzione e di difesa dei risparmiatori, come ha argutamente dichiarato il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, è proprio l0’educazione finanziaria che non è una scelta ma una necessità per tutti i cittadini.

Chi deve provvedere all’alfabetizzazione finanziaria? Chiunque abbia l’autorità per farlo, Istituzioni, Istituti di Credito, personalità giuridiche che abbiano la conoscenza e l’imparzialità necessaria per portare le persone ad una maggiore consapevolezza ed istruzione in tema finanziario. Occorre che i cittadini abbiano la possibilità di istruirsi correttamente, chi non vorrà farlo pianga poi su se stesso, poiché se rinuncia agli strumenti di difesa non può a posteriori lamentarsi se il lupo l’ha attaccato e ferito.

By redazione Posted in Salute