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I settori più colpiti dalla crisi causata dal Covid

Gli eventi degli ultimi anni relativi alla pandemia hanno un’atmosfera decisamente surreale. Sono stati del tutto imprevedibili e hanno di fatto colto di sorpresa tutti, nessuno escluso. Chi inizialmente pensava fosse un evento passeggero destinato a risolversi nel giro di qualche mese, si è ben presto dovuto ricredere, dopo aver constatato che ad una prima fase di lockdown ne sono seguite altre, capaci di prolungare una situazione instabile e renderla pressoché insostenibile per la maggior parte delle persone.

Ovviamente, oltre ai forti risvolti psicologici, ci sono state ricadute anche dal punto di vista economico per la maggior parte delle aziende e delle società sul territorio, ma anche per i liberi professionisti e i lavoratori dipendenti. Insomma, nessuno è rimasto illeso da questo catastrofico evento, anche se alcuni settori hanno subito il colpo in modo decisamente peggiore rispetto ad altri.

Con il lockdown infatti i dipendenti di molte aziende hanno dovuto lavorare in remoto dalle proprie abitazioni con non poche difficoltà iniziali dovute alla mancanza di un’organizzazione precisa in questo contesto. Una volta collaudata però questa nuova modalità di collaborazione sono molte le imprese che sono riuscite a lavorare con efficienza, spesso anche con costi inferiori per l’azienda e con un aumentato comfort per i dipendenti.

Il settore digitale inoltre è stato quello che meglio ha galleggiato in mezzo alla tempesta: il comparto che ha colto maggiori opportunità, anche nel mezzo della complessa pandemia vissuta, è stato senza dubbio l’e-commerce. Le persone si sono trovate di fatto costrette ad acquistare online, facendo di conseguenza aumentare esponenzialmente il fatturato di moltissimi e-stores.

Altre categorie però, non sono state così fortunate e hanno subito conseguenze catastrofiche dal punto di vista economico e lavorativo.

Chi è stato più colpito dalla pandemia?

La categoria che ha più risentito della situazione pandemica è stata sicuramente quella di tutti i commercianti a contatto col pubblico. Non potendo restare aperti hanno dovuto tenere le serrande abbassate per lunghi periodi di tempo, beneficiando di sussidi governativi spesso non sufficienti a sostenerli economicamente.

Si sono poi verificate alcune riaperture, ma sono state sporadiche e temporanee e a brevi sprazzi di semi-normalità sono seguiti nuovi periodi di chiusura forzata. Tra le attività più coinvolte ci sono ad esempio palestre, bar e ristoranti, che, accomunati dalla necessità di accogliere molte persone in ambienti chiusi, hanno dovuto trovare in molti casi soluzioni alternative per evitare una chiusura definitiva per mancanza di risorse economiche.

Le palestre sono ad esempio riuscite ad organizzarsi nel periodo più caldo effettuando delle lezioni all’aperto, rispettando ovviamente misure quali la distanza di sicurezza tra una persona e l’altra. Per quanto riguarda le attività ristorative invece la consegna a domicilio è diventata una vera e propria salvezza, che ha permesso a numerose attività di andare avanti in un periodo estremamente difficile.

Anche le più strategiche idee promozioni ristoranti hanno permesso di incentivare la clientela all’acquisto, grazie ad advertising, iniziative originali e politiche di sconti ben studiate. Tattiche promozionali che hanno intercettato non solamente nuovi clienti ma anche convinto la clientela abituale a ripresentarsi alle porte dei locali.

Molti imprenditori sono riusciti in questo modo a mantenere un fatturato più o meno costante, allargando addirittura in alcuni casi, il proprio giro di clientela e dimostrando ancora una volta quanto l’uso delle migliori strategie di marketing sia, oggi, essenziale.

In ogni caso, per le attività commerciali a contatto col pubblico è stato sicuramente un periodo molto difficile, che ha però insegnato a molti imprenditori come cavarsela in una situazione inattesa e complicata come quella appena passata.

Con una situazione pandemica che non si può considerare risolta, gli imprenditori delle categorie più a rischio dovranno in ogni caso mantenere un atteggiamento proattivo ed essere pronti ad affrontare con i giusti strumenti eventuali nuove sfide.