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Come nasce un anello artigianale?

Oggi come oggi, la gioielleria artigianale sta vivendo un momento d’oro. Nel momento in cui si acquista un gioiello fatto a mano, ci si porta a casa un vero e proprio pezzo d’arte, il frutto di una sapienza tramandata di generazione in generazione.

Sono tantissime le persone che amano tutto questo e che si chiedono, per esempio, come nasce un anello artigianale. Se ti stai facendo domande in merito, nelle prossime righe puoi trovare alcune preziose informazioni.

Anello artigianale: i segreti della sua creazione

Come si può leggere sulle pagine del sito ripara-orologi-gioielli.it, nel momento in cui si chiama in causa l’acquisto di un gioiello si va ben oltre all’investimento economico, aprendo un mondo di ricordi e di valorizzazione dei rapporti. Questo vale ancora di più quando si parla dell’anello, gioiello che, nella maggior parte dei casi, viene scelto per suggellare momenti speciali della vita (p.e. il fidanzamento o il matrimonio).

Chi ha a cuore la magia dell’artigianalità italiana, si interessa, come già accennato, dei processi produttivi. Tutto parte dal bozzetto. In questa fase, il creativo ascolta le esigenze del suo cliente, mettendo su carta i dettagli strutturali del futuro gioiello.

In questa fase, si può ovviamente avere a che fare con delle modifiche. Bisogna ragionare esattamente come si farebbe con il progetto di una stanza, procedendo fino a quando non arriva l’ok e non si arriva, di riflesso, al momento della concretizzazione della propria sapienza artigianale.

Una volta approvato il bozzetto, si apre la parentesi relativa alla gestione degli spessori, che deve basarsi sia sulle misure del dito del cliente (o di una persona a lui cara). Da prendere in considerazione in questo step è anche l’utilizzo che si farà dell’anello. Gli spessori che caratterizzano un gioiello che si porta tutti i giorni sono chiaramente diversi da quelli che, invece, sono ideali per un anello che, invece, viene sfoggiato solamente in occasione di serate speciali.

Proseguendo con l’elenco delle fasi da considerare quando si parla di creazione di un anello artigianale, non si può non chiamare in causa la fase di fusione del metallo con cui il gioiello sarà realizzato in un crogiuolo. Il gioielliere provvede poi a trafilare l’anello – la filiera artigianale prevede chiaramente una trafilatura a mano – e, successivamente, si inizia a dare forma alla lastra. La fase appena citata è un meraviglioso lavoro fisico, durante il quale l’artigiano utilizza, per raggiungere il risultato finale, pinze e martelli.

Le fasi finali

Le fasi finali della creazione di un anello artigianale vedono in primo piano la saldatura. Nel corso di questo step, gli orafi che mettono in primo piano un approccio totalmente incentrato sul fatto a mano utilizzano strumenti diversi dalle saldatrici elettriche. Il motivo, oltre alla volontà di preservare gli strumenti preziosi di una sapienza artigianale antica che rende grande il nostro Paese nel mondo – p.e. il cannello a bocca – risiede nella possibilità di controllare in maniera più efficace l’intensità della fiamma.

Il passaggio conclusivo prevede l’incastonatura dell’eventuale pietra. Chi pensa che sia questione di pochi minuti, può anche cambiare idea. Ci sono casi specifici, come per esempio quello della montatura a pavé. In questi frangenti, per avere la certezza di mettere in primo piano una sfumatura d’impatto, sono necessarie molte ore di lavoro.

Prima di presentare il gioiello al cliente, l’artigiano si dedica alla sua pulizia e lucidatura. Per amore di precisione, è il caso di rammentare che, quando si ha a che fare con gli anelli in oro, si ha a che fare anche con il processo di rodiatura, che consiste nella copertura del gioiello con un sottile strato di rodio, un metallo le cui microparticelle conferiscono al prezioso una maggior brillantezza. La sua utilità riguarda anche il mantenimento, nel corso del tempo, dell’aspetto originale.